SABRINA PINDO
Due parole. Conflitto. Interesse. Singole, esistono ancora. Congiunte da una piccola preposizione invece non si sentono più. In tv, neanche a parlarne. Sui giornali, per l’amor del Cielo, no!
Parliamone invece di questa bestia nera: il conflitto d’interesse ci accompagna ancora, tutti i giorni, ma in maniera del tutto inspiegabile è sparito dal nostro vocabolario. Chi parla più dell’ingiustizia di essere al potere e nel contempo possedere gli organi di informazione che formano l’opinione del Paese? Oramai è fuori moda trattare l’argomento, assurdo persino usare queste parole. Hanno perso la speranza anche i maggiori esponenti del partito a lui avverso. Eppure viviamo questo problema ogni giorno, ciascuno nel proprio piccolo pezzo di mondo quotidiano.
Non ci credete? Vi sembra la solita storia dell’informazione manipolata che invece è liberissima di dire ciò che vuole anche contro al massimo esponente del partito avverso all’altro? Vi faccio un esempio facile facile e fresco fresco: Luigi De Magistris. Ve lo ricordate? È il magistrato da cui partì l’inchiesta Why not che indagava sulle interconnessioni tra l’alta politica, la criminalità organizzata, la massoneria deviata e una certa finanza con sede a San Marino. Non ricordate bene? Forse vi è più chiaro se facciamo un paio di nomi collegati a questa vicenda: Sandra Lonardo e Clemente Mastella. Strascichi giudiziari che hanno fatto cadere un governo. Questo sì che ve lo ricorderete!
Eccoci quindi al punto. Luigi De Magistris, l’uomo che ha sollevato il polverone facendosi i fatti delle persone sbagliate, ha ottenuto un bel risultato personale: l’avocatura dell’indagine Why not, l’accusa di calunnia e diffamazione, di abuso d’ufficio e di inosservanza agli obblighi di astensione oltre alla fuga di notizie. Fino a qui ci siamo tutti, no?
Vi dico un segreto: la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno ha definito le accuse mosse al pm De Magistris “denunce strumentali e tentativi di delegittimazione”. Insussistenti quindi tutti i reati a lui contestati per i quali è stata richiesta l’archiviazione. Lo sapevate? Noo?? Non c’è da stupirsi fino a quando quelle due parole non troveranno di nuovo spazio nel linguaggio comune, alla televisione e sui giornali che hanno forse dimenticato l’importanza di un’informazione non solo corretta, ma anche completa ed equilibrata.