Internet è un mare vasto e profondo. Ogni navigante ha diritto di segnalare la sua presenza e nel modo che più gli aggrada. Dire, proporre, alcune volte inveire addirittura. Persino la calunnia, che è un reato, in queste acque appare purtroppo come un refolo di vento, breve ma intenso, che spinge e gonfia le imbarcazioni e qualche approdo comprensivo alla fine trova.
Questo blog, come i mille e mille che qui trovano ospitalità, misurerà la sua capacità di comunicare e ricevere notizie, di sostenere un piccolo sforzo collettivo, immaginare un modello orizzontale per raccogliere suggestioni, capire, mettere il naso, puntare, descrivere.
Chi come me ha la fortuna di scrivere per un grande giornale spesso ha necessità di segnare il giudizio di chi legge. Per me è un piacere (e un dovere) ascoltare e verificare, tentare ogni sforzo per utilizzare nel modo migliore l’inchiostro disponibile.
Raccontare l’Italia, pezzettini di Italia: tutto il meglio e il peggio. Denunciare se è il caso, scoprire se ce la si fa, o solo commentare. Con stupore quando serve. Con sconforto se è dovuto.
Questo piccolo blog conterrà gli articoli pubblicati su Repubblica e ogni altra mia riflessione. Mi aiuteranno a tenerlo vivo e sempre in ordine gli amici con i quali sto vivendo un’esperienza di grande intrigo intellettuale ed intenso piacere personale.
Ci sarà tempo e modo per illustrare la nostra comune fatica. Per adesso grazie a Marco che ha curato la messa on line del sito, e a Francesca, a Carlo, Flavia, Manuela, Sabrina, Serenella, miei compagni di viaggio. Grazie a Linda per l’assistenza tecnica.
Dunque si parte, benvenuti a bordo.